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È il 19 luglio 1969 quando viene ufficializzata con un'assemblea costitutiva la nascita della sezione del C.A.I. di Claut, dopo che la sede Centrale di Milano ne aveva dato il benestare.

L'idea non è nata con un interesse strettamente alpinistico, ma con la voglia e l'esigenza di creare un gruppo di appassionati ed interessati alla problematica della montagna in tutto il suo insieme.

Lo scopo prioritario della nuova sezione venne subito messo a fuoco ed in sintonia alle esigenze di allora si decise che era importante costruire un rifugio alpino nella zona di Claut perché fosse un punto di appoggio per una zona estremamente poco conosciuta.

Dopo la scelta dell'ubicazione (erano candidate la Val di Gere e la Val Settimana) si iniziarono le lunghe pratiche burocratiche per richiedere i contributi necessari, fu affidato l'incarico per il progetto ed una volta approvato ed avute le necessarie autorizzazioni si iniziarono i lavori.

La costruzione, dopo non poche difficoltà ed intoppi, si protrasse fino nel 1976 quando in quell'estate per la prima volta il rifugio fu aperto ad alpinisti, escursionisti e gitanti.

In questo periodo di tempo la sezione organizzò la festa della Madonna della Fonte utilizzando il rifugio ancora in fase di costruzione. Terminata quest'opera (che comunque fu ed è un grosso impegno per la sezione, richiedendo sempre una parte delle energie per affrontare e risolvere problemi vecchi e nuovi) iniziò un periodo dedicato alla vita sociale; si organizzarono gite, incontri e manifestazioni coinvolgendo i soci, per aumentarne la consistenza, per far sviluppare la conoscenza e la passione per la montagna nei giovani che stavano crescendo.

In questo periodo, alla fine degli anni settanta, iniziò il periodo più propriamente alpinistico a seguito delle scelte operate e dall'esigenza di un nuovo gruppo di giovani (allora) all'interno della sezione, che promosse ed iniziò un'intensa attività di esplorazione con apertura di nuove vie, ripetizioni di altre per la conoscenza del territorio dell'Alta Valcellina.

È una fase tuttora in corso, affiancata ultimamente da nuove proposte di tipo culturale come il far rivivere attività ormai scomparse (la tecnica di fare la calce e il carbone di legna del 1996 e 1997) perché resti un'autentica testimonianza di vita passata quando ormai il futuro sembra vada oltre i confini della nostra fantasia.

©BressaFrancesco2005

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